Ce ne parla in un’intervista il Dott. Marco Tabarroni Specialista in Ortopedia, Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ortopedica…
In cosa consiste il “dito a scatto”?
Viene definito anche “tenovaginalite stenosante dei flessori” e consiste in una infiammazione dei tendini “flessori” (quelli deputati al piegamento: flessione) delle dita; è causato da un attrito durante lo scorrimento dei tendini a livello della parte del palmo più in prossimità del dito.
Quando l’attrito supera un certo livello i tendini si inceppano temporaneamente, salvo poi sbloccarsi improvvisamente al tentativo di estensione del dito con il conseguente tipico “scatto” da cui deriva il nome comune di questa patologia.
In alcuni Pazienti il quadro si aggrava sino al punto da non consentire più lo sblocco dei tendini i quali quindi scorrono solo sino ad un punto dove si arrestano: dito “in blocco”.
Quali sono i sintomi?
Dolore isolato o accompagnato da scatto ai tentativi di movimento del dito. In alcuni Pazienti è presente solo lo scatto senza peraltro alcun dolore.
Nel dito “in blocco” si perde parte del movimento con una riduzione del dolore e senza scatto.
Come si cura il dito a scatto?
Talvolta guarisce spontaneamente e questo giustifica l’astensione da qualsiasi trattamento nei casi in cui lo scatto non si accompagni ad alcun dolore e non sia d’impaccio nella vita quotidiana del Paziente. In tutti gli altri casi un trattamento è d’obbligo.
Abbastanza spesso sono sufficienti una o più “infiltrazioni” (iniezioni locali) di cortisonici.
Nei restanti casi è necessario un intervento chirurgico.
L’intervento chirurgico in cosa consiste?
Nell’allargamento dello spazio circostante i tendini coinvolti.
L’intervento ha una durata di 10 minuti, viene praticato mediante una incisione chirurgica al palmo di circa 2 cm. E’ effettuabile in anestesia locale a Pazienti di tutte le età
Quanto dura il ricovero?
Il ricovero è “ambulatoriale”: durata di circa un’ora. Tempo maggiore se si organizza qualche accertamento preoperatorio il giorno stesso dell’intervento.
L’intervento ed il periodo postoperatorio sono dolorosi?
Pressoché indolori: il momento più sgradevole è quello dell’esecuzione dell’anestesia locale, che peraltro dura pochi secondi.
L’intervento chirurgico in sé è indolore; alcuni Pazienti lamentano un disagio molto modesto (vista la rapidità dell’operazione) dovuto all’applicazione di un bracciale pneumatico al braccio che ha lo scopo di impedire temporaneamente il normale afflusso di sangue alla mano operata.
Il periodo postoperatorio comporta fastidi generalmente modesti.
Che limitazioni si hanno nei giorni postoperatori?
La mano viene protetta solo da una medicazione morbida con le dita libere e può essere utilizzata per piccole attività quotidiane (mangiare, vestirsi, scrivere, ecc..) dal giorno successivo l’intervento.
Il dito operato può e deve essere mosso anch’esso dal primo giorno postoperatorio.
Dopo 10 giorni è possibile svolgere una blanda attività “di ufficio”.
Generalmente si viene sottoposti alla medicazione ed al controllo ortopedico dopo pochi giorni ed alla rimozione dei punti di sutura dopo circa 15 gg. Dopo tale rimozione la mano può essere bagnata ed utilizzata normalmente eccetto che per attività che comportino pressioni energiche o ripetute sulla cicatrice che vanno evitate, se possibile, per ulteriori 45 gg.
Il dito a scatto può ripresentarsi dopo il trattamento chirurgico?
No. Il risultato è definitivo.
Contattaci per una visita di controllo con il Dott. Marco Tabarroni presso il nostro Poliambulatorio di Molinella.
Tel. 0516900340