Grazie al contributo del Dott. Calogero Calabrò, Specialista in Neurologia
Oggi vi parliamo di una patologia molto comune, Le Cefalee.
Cosa si intende per Cefalea?
“Cefalea” è il termine medico utilizzato per indicare un dolore localizzato a livello del cranio, ovvero ciò che comunemente viene chiamato “mal di testa”. Secondo le principali classificazioni, esistono più di 200 tipi di cefalea.
Si stima che il 70-80% della popolazione generale lamenti almeno un attacco di cefalea all’anno e che circa il 25% degli adulti soffra di episodi recidivanti di cefalea. Le cefalee vengono distinte in primarie (non legate a una causa organica specifica) e secondarie (sostenute da una causa organica). Da un punto di vista epidemiologico, le forme primarie costituiscono circa il 90% delle cause di cefalea.
Le forme più comuni di Cefalee
Tra le primarie, le forme più comuni in assoluto sono costituite dalla cefalea tensiva e dall’emicrania.
Nella cefalea tensiva, il dolore è solitamente bilaterale, compressivo-costrittivo, di intensità lieve o moderata, e non è aggravato dall’attività fisica di routine.
In caso di emicrania, invece, il dolore è solitamente unilaterale, pulsante, di intensità media o forte, ed è aggravato anche da attività banali quali camminare o salire le scale; spesso si associano altri sintomi come nausea, vomito, ipersensibilità agli stimoli visivi (fotofobia), uditivi (fonofobia) e olfattivi (osmofobia).
L’attacco vero e proprio, in alcuni casi, può essere preceduto dall’aura (disturbo neurologico transitorio e reversibile che può influenzare la visione, l’equilibrio, la coordinazione muscolare, le sensazioni o la parola), e/o da sintomi premonitori come stanchezza, modificazioni del tono dell’umore o desiderio di particolari cibi.
L’intervento di uno Specialista
Lo specialista, tramite una visita accurata e il più possibile precoce dopo la comparsa dei sintomi, riveste un ruolo fondamentale nella diagnosi e nella terapia di queste patologie. A titolo esemplificativo, i principali compiti del neurologo esperto in cefalee sono i seguenti:
- Indagare eventuali fattori scatenanti o favorenti, aiutando il paziente a capire quali potrebbero essere i meccanismi alla base del suo mal di testa.
- Prevenire un aumento della frequenza degli attacchi e l’instaurarsi di forme resistenti o refrattarie alle terapie.
- Ridurre il rischio di abuso di analgesici e della conseguente cefalea da uso eccessivo di farmaci (Medication Overuse Headache – MOH).
- Evitare l’instaurarsi di comorbidità come disturbi del sonno, depressione, ansia, patologie cardiovascolari, gastrointestinali, metaboliche che spesso sono in grado, a loro volta, di peggiorare la cefalea.
- Qualora siano presenti sintomi sospetti, escludere forme secondarie o forme più rare, che necessitano di terapie specifiche, eventualmente anche tramite il ricorso a metodiche strumentali e di neuroimaging.
Presso il Poliambulatorio Il Girasole di Molinella il Dottor Calogero Calabrò sarà a vostra disposizione per maggiori chiarimenti e per iniziare un percorso insieme
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